Scrittore polacco. Figlio di operai e
attivista del movimento socialista clandestino contro lo zarismo, ancora
studente fu esiliato per 12 anni in Siberia. Durante la prigionia si
dedicò alla letteratura e a studi etnografici. Tornato in patria nel
1896, continuò a scrivere romanzi e racconti di carattere esotico,
ispirati ai suoi soggiorni in Estremo Oriente:
Ai confini delle foreste
(1896),
Dodici anni nel paese degli Jacuti (1896),
I lebbrosi
(1899),
Il diavolo straniero (1903),
Tra i samurai,
le
gheisce e i fiori (1926) (Wolka Kozlowska, Varsavia 1858 - Piaseczno,
Varsavia 1945).